Dettaglio della cover di Nocterra: Notte Fonda

In quanti modi la creatività umana ha interpretato l’apocalisse? Sin dall’alba delle civiltà, l’umanità si esprime attraverso i concetti (e a volte i dogmi) della fine dei tempi. I culti ne sono una prova. Ma al di là di questo, in quanti modi l’abbiamo rappresentata nella finzione? Così tanto e così di frequente che, negli ultimi anni, tra narrativa, fumetto, cinema, televisione e videogiochi, le idee basate su soggetti completamente originali hanno iniziato a venire meno. Naturalmente questo non è necessariamente indice di scarsa qualità: l’uso di idee note o persino inflazionate (come gli zombie) può  comunque condurre a contenuti di valore. Perché non dovrebbe? Rimanendo sull’apocalittico, in fondo i fattori incidenti, a prescindere dal tipo di catastrofe, possono essere talmente molteplici da rendere quasi impossibile il riciclo stantio…appunto, quasi impossibile. Eppure, nonostante alcune proposte oggigiorno tendano ad assomigliarsi tra loro, altre, come Nocterra, scelgono altre strade.

Altro giro per SaldaPress, altro giro con Image Comics che questa volta pubblica Nocterra, nuova fatica, assieme a Undiscovered Country, del veterano di Batman Scott Snyder, qui in team up con Tony S. Daniel e Tomeu Morey.

Fear Of The Dark

Immaginate di assistere a qualcosa di tanto sorprendente come il giorno che improvvisamente diventa notte. Prima era mattina, il sole alto in un cielo limpido, poi, in una frazione di tempo quasi irrilevante, appena ventitré minuti, tutto sprofonda in una notte che sarà eterna. Ma è con questo buio innaturale che giungono le ombre: violente amenità un tempo animali, piante…persone. Basta poco, dieci ore nel buio e tutto ciò che è organico si ammala prima, e trasforma poi.

Copertina del #2 di Nocterra

Val è la nostra protagonista, che con il suo autoarticolato percorre in lungo e in largo le vecchie strade di un’America caduta e oscura, letteralmente. Trasporta di tutto: merci, oggetti, esseri umani, tutto ciò che si sposta attraverso gli ultimi presidi umani capaci di illuminare artificialmente la notte onnipresente. Tratteggiata come una donna estremamente abile in ciò che fa, e con una forte voce interiore che ci abitueremo spesso ad ascoltare, Val ci viene illustrata divinamente da Daniel che le conferisce un’estetica piuttosto supereroistica, dando vita a un volto duro (come la situazione lascerebbe supporre) nelle espressioni, ma al contempo bello nella sua femminilità.

Questione di dicotomie

Sarebbe noioso stare qui a parlare del significato di alcune vignette o dialoghi in questo primo cartonato. Tutto ciò che Snyder ha immaginato per Nocterra deve ancora essere mostrato, e lo farà in futuro, figuriamoci quindi quale può essere il senso di voler discutere di teorie ora. Potremmo farci delle idee, ma sarebbero senz’altro approssimate. Piuttosto sarebbe interessante parlare del denominatore comune della storia: il buio. Anzi, sarei quasi tentato di parlare di dicotomia fra luce e buio, e non in senso teologico (forse), ma proprio in senso fisico. È vero che non possiamo vedere attraverso il buio, così come è vero che possiamo farlo in presenza di una fonte luminosa. Questo è ciò che ha permesso all’umanità di affrontare la sua atavica paura dell’oscurità e tutto ciò che vi contiene. Il fatto che oggi non crediamo che nel buio si nasconda qualcosa, non vuol dire che l’abbiamo sempre fatto. Molte antiche popolazioni temevano il buio proprio per via degli esseri che credevano vi abitassero. In Nocterra invece, il buio è davvero abitato da mostri, e (sorpresa!) sono bellissimi.

COver alternativa del #1 di Nocterra

Daniel li rappresenta in toni profondamente weird, calcando la mano dello stupore e dell’orrore: molti direbbero lovecraftiani, ed è senz’altro vero (ogni orrore moderno condivide qualcosa dello scrittore di Providence), ma nel complesso ho respirato un’aria decisamente più carpenteriana; così grotteschi, così violenti. La loro perpetua caccia nelle tenebre è qualcosa da cui fuggire per il resto dei propri giorni, e Snyder questo lo definisce bene. Il senso lato dell’opera ho motivo di credere sia proprio questo: fuggire e sopravvivere. In un mondo addotto da una notte eterna colma di violenze ineludibili, fuggire nella luce è l’unica forma di sopravvivenza. Ma la collettività come reagisce e come ci viene presentata?

Meglio pochi ma buoni

Siamo abituati a quel genere di distopie in cui persino i fondamenti di convivenza vengono meno: omicidi, stupri e razzie sono l’abc di una narrazione concettualmente mcarthyana, quel tipo di distopia nuda che ci fa sperare in una morte rapida, che ci fa sperare di non essere superstiti in un mondo decaduto. In Nocterra la formula è diversa: Il mondo è un luogo che definire ostile è riduttivo, ma i legami restano laddove si rinnova la fiducia, laddove si costruiscono “nuovi” legami. È il caso specifico dei traghettatori. Queste figure, piuttosto ricorrenti, sono uno dei perni pivotanti dell’intera opera. Val è una traghettatrice. E, come spesso accade anche nel mondo reale, i camionisti hanno un loro senso di cameratismo, un’unione se preferite; lo dimostrano frequentemente in ogni angolo del pianeta, soprattutto quando si tratta di rivendicare diritti. In Nocterra non è assolutamente diverso. C’è un legame di fiducia fra chi rischia con un mestiere simile dove la luce è salvezza e il buio è morte. Ci si aiuta, si condividono informazioni e non solo. Questo senso di fratellanza viene riflesso in alcune figure che saranno fondamentali nei momenti più topici, come Bellewether, IL punto di riferimento per ogni traghettatore e traghettatrice.

Un copertina dlal'edizione americana di Nocterra.

Parlavamo di fiducia e di come sia necessaria e difficile da costruire, e dunque è proprio la fiducia, o forse sarebbe meglio definirlo un contorto senso di fede, a trasformare Val e il suo punto di vista sul mondo. Se per buona parte dell’opera la sua missione consiste fondamentalmente nel tentativo di salvare il fratello, diventerà invece qualcos’altro non appena capirà quanto di questo nuovo mondo non conosce. Due passeggeri, una missione: un vecchio, una bambina e… un folle, o meglio dire, la silhouette di un folle. Costui si fa chiamare Blacktop Bill, e si conosce poco del suo background se non che bracca proprio quel vecchio, Augustus, che Val ha deciso di trasportare. Abbiamo quindi il nostro inseguitore, il villain di questo fumetto intriso di generi e influenze (molti sono gli elementi presi in prestito dai road movies) che, come è logico supporre, non lascerà ai nostri tempo per respirare. Altra nota di merito per l’intero gruppo creativo: Blacktop Bill fa realmente paura. Straordinariamente sadico e letale, è il risultato di una forma di sperimentazione umana che va al di là del nostro immaginario. Non sappiamo cosa l’abbia avvolto in questa sagoma nera da cui traspariscono solo quella doppia fila di denti spesso corrugati in sorrisi arcigni, ma la sua sete di violenza pare essere inestinguibile: se proprio c’è un personaggio mcartyano nei modi, quello è proprio B.Bill.

Nocterra: Notte fonda

In conclusione, questo primo appuntamento con Nocterra si è rivelato decisamente interessante: un world building appena accennato ma giusto nel dosaggio, proposto insieme a un parco personaggi decisamente funzionante. Un lavoro totale di character design che dà vita a un notevole portfolio di protagonisti, comprimari e antagonisti; ovviamente sia da un punto di vista meramente grafico, che psicologico. Le matite di Tony S. Daniel spalleggiano meravigliosamente i testi di uno Scott Snyder che ormai non ha più bisogno di presentazioni. La diegesi narrativa è tutt’altro che ostica, ma neppure banalmente lineare: un uso moderato di flashback porta frequentemente il lettore nel passato, mostrando gli albori delle tenebre come osservati dal punto di vista di Val e suo fratello (che probabilmente avrà un ruolo sempre più cruciale nel futuro dell’opera), che tuttavia resta pur sempre il punto di vista di ragazzini ben lontani dai guerrieri post apocalittici che diventeranno nel presente della narrazione. Molte saranno le riflessioni esistenziali sul proprio ruolo in tutto ciò, e altrettante saranno le fragilità. Ma ci sarà spazio per maturare ulteriormente: d’altronde il percorso tracciato da Snyder sarà irto e, naturalmente, buio. 

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La copertina italiana di Nocetrra: Notte Fonda



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Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

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